Basket, quale cultura dello sport?
12/12/2013Purtroppo ieri abbiamo avuto il responso ufficiale sull’incidente di un nostro ragazzo di 17 anni che, in un incontro di serie C di basket, si è infortunato al ginocchio: rottura del crociato anteriore.
La grande tristezza per l’infortunio di un ragazzo giovanissimo, che stava facendo molto bene anche in prospettiva nazionale, è che l’infortunio è avvenuto per un fallaccio assolutamente gratuito fatto per intimidirlo, vista la sua giovane età. Nessuno della società avversaria ne tantomeno il giocatore si sono fatti sentire, solo ieri sera il suo allenatore ha ben pensato a mettere un mi piace sul post che commentava l’incidente.
Perché scrivo tutto questo? Perché tra i tantissimi commenti c’è quello di Massimo Minto, giocatore di altissimo livello che fa delle interessanti riflessioni, che vi voglio proporre:
“Mi unisco agli in bocca al lupo di pronta guarigione. Posso solo dire che purtroppo più si scende di livello e meno rispetto c’è per l’essere umano che “abita” dentro a quella persona. Si può giocare duri e tosti ma è d’obbligo farlo togliendo il rischio di fare del male agli altri. Dilo tu sai che purtroppo è cosi, ci siamo passati…è un problema di cultura sportiva…in NBA quanti infortuni provocati da un avversario succedono? Credo pochissimi, perché al di là della rudezza c’è un gran rispetto tra gli uomini… qui da noi invece si insegna a fare del male pur di fermare un ragazzo che va a canestro da solo in contropiede. mm”
Ancora una volta ritorno sul concetto che dobbiamo innanzitutto educare i nostri ragazzi, purtroppo la violenza insita nella nostra società sta sempre più infettando i nostri campi, è normale vedere ragazzi insultarsi, giocare con violenza fine a se stessa. Troppo spesso ciò nasce anche da errate aspettative di tutte le componenti del movimento.
Ieri mi sono sentito dire dal padre di un ragazzino di 15 anni, di buone qualità, che ormai il figlio è chiaro che non potrà diventare giocatore adducendo variegate considerazioni, veramente fuori luogo, soprattutto perché parliamo ancora di un bimbo! In un partita persa nettamente e meritatamente, ho tre cose da sottolineare: i genitori delle due parti, che hanno insultato e protestato con gli arbitri costantemente, l’arbitro più esperto, DNB, che mi spiegava che lui non poteva adattare il suo metro arbitrale, e, per finire, l’allenatore avversario costantemente in campo a urlare e protestare con relativo fallo tecnico per un fischio errato, sul +35!!!
Dobbiamo tutti darci una calmata e riuscire a lavorare tanto insieme: dirigenti, allenatori arbitri e genitori!