Riflessioni sulla vittoria del Tornei di Mannheim 2014
04/27/2014La vittoria di oggi a Mannheim è figlia di un progetto nato molti anni fa, oggi non riesco neanche a ricordare quando. L’idea della pallacanestro integrata in cui al livello tecnico e fisico si aggiungeva l’importanza data alle persone. Ricordo le riunioni con Ettore Messina – Official Profile, il professore Grandi, Tommaso Biccardi, Anna Falco quell’anno l?italia fece un grande Europeo a Barcellona. Al ritorno Ettore decise di mettere mano ai corsi allenatori, si iniziò a coinvolgere Nando Del Prete, pian piano entrava Andrea Capobianco, in quel primo Master per Formatori, ricevemmo i diplomi nel salone d’onore del CONI da Gianni Petrucci, oggi presidente. Da allora tanta strada è fatta, Ettore si è prima allontanato per allenare all’estero, ma ogni qual volta poteva veniva ad illuminarci, poi una italica follia allontanò Ettore con una manovra da bassa politica, ma Andrea non si arrese e continuò a lavorare forte della collaborazione di Nando, portando la pallacanestro integrata, i concetti di vantaggio, i postulati, in serie A, ottenendo straordinari successi anche a livello senior. Noi figli di Ettore, mantenevamo acceso il braciere della sua conoscenza. L’arrivo di Andrea al Settore Squadre Nazionali ed il suo incarico nel CNA, la direzione di Simone Pianigiani, lancia un lavoro finalmente capillare sul territorio in cui Antonio Bocchino, uno dei primissimi che inizio a collaborare sul concetto di pallacanestro integrata a Ragusa, è protagonista attivo con Andrea. La presenza di Francesco Cuzzolin nelle giornate Azzurre, la nascita dei Centri Tecnici Regionali è un nuovo rinascimento che proprio oggi mi fa pensare alla vittoria di Mario Blasone 31 anni fa, quando l’Italia cominciò a diventare un esempio da copiare a livello europeo. Giravano in tre, Mario Blasone, Pippo Faina e Santi Puglisi, in tutte le province e nelle regioni. Dopo di loro arrivammo noi giovani, con Giovanni Piccin, Guido Saibene ed il sottoscritto, seguendo la loro strada. La Bosman e tanta miopia distrussero un programma che aveva portato tanti risultati, in termine di giocatori e di medaglie! Oggi speriamo che si sia tornati a indicare la strada da percorrere: il lavoro quotidiano in palestra, in collaborazione con tutto lo staff, la crescita delle persone e delle relazioni che permetta a tutti di dare il meglio!